I loridi sono pappagalli che abitano esclusivamente il continente australiano, oltre a regioni limitrofe bagnate dall’Oceano Pacifico (Nuova Guinea, Indonesia, Filippine, Molucche, Salomone). Una delle caratteristiche che differenziano i loridi dalle altre famiglie di pappagalli è la loro particolare dieta, basata principalmente sui fiori, dei quali suggono polline e nettare attraverso la particolare lingua specializzata in questa funzione. Come altri uccelli nettarivori, i pappagalli loridi svolgono in natura il compito di impollinatori. Suggendo dalla corolla dei fiori il loro nutrimento tendono a trasportare il polline da una pianta all’altra, coprendo distanze anche considerevoli e favorendo in tal modo la varietà degli incroci tra le specie vegetali.
Nel corso dell’evoluzione la dieta nettarivora si è armonizzata in questi psittaciformi con una serie di significativi adattamenti morfologici, principalmente a carico dell’apparato digerente:
L’adattamento più vistoso riguarda la modifica della struttura della lingua, che presenta sulla propria superficie una sorta di peluria filiforme (papille) molto sottile e sensibile, detta spazzola, che aumenta significativamente l’area di contatto della lingua stessa con gli organi dei fiori favorendo l’assunzione del nettare e del polline, grazie anche alle velocissime vibrazioni della lingua stessa al momento della suzione. Non tutte le specie di loridi presentano il medesimo adattamento: mentre i Vini ed i Charmosyna, ad esempio, sono dotati di spazzole molto sviluppate, in specie come i Chalcopsitta o gli Psitteuteles le spazzole sono appena apprezzabili, e ciò in perfetto accordo con il tipo di dieta per cui questi uccelli si sono specializzati.
In questo meraviglioso video è possibile apprezzare appieno la particolarissima struttura della lingua dei pappagalli loridi:
Il proventricolo ed il ventriglio dei loridi sono strutturati per consentire un più veloce transito del cibo ingerito, dal momento che la loro alimentazione è maggiormente orientata verso alimenti liquidi o quantomeno morbidi. Quindi, a differenza dei pappagalli prevalentemente granivori, lo spessore delle pareti è significativamente minore. Tuttavia tale tendenza contrasta, nel caso ad esempio dei Trichoglossus, con la necessità di questi pappagalli di cibarsi anche di insetti, che richiedono una digestione più elaborata e quindi un maggiore sviluppo delle pareti stesse del ventriglio.
L’intestino dei loridi si presenta più corto rispetto a quello degli altri pappagalli, data la maggior digeribilità dei loro alimenti abituali e quindi minor necessità di un prolungato stazionamento del cibo a livello intestinale.
L’alimentazione basata prevalentemente sul nettare, sostanza ipertonica, induce i loridi ad assumere grandi quantità di acqua per contrastare la conseguente disidratazione. Ciò provoca una forte produzione di urina diluita dovuta all’accentuata capacità dei reni che assicurano un riassorbimento tubulare vicino al 90%. Questa è la ragione per la quale le feci dei loridi sono generalmente semiliquide, e vengono emesse con una sorta di piccolo spruzzo che causa, nell’allevamento in cattività, i noti problemi di igiene nelle gabbie e voliere che li ospitano. L’alta digeribilità del nettare e del polline obbliga i pappagalli loridi ad una frequenza di assunzione di cibo sicuramente più elevata rispetto alle altre specie di psittaciformi.
Altro adattamento morfologico dei loridi alla dieta nettarivora è ipotizzabile nel piumaggio dalle colorazioni più brillanti, dovuto ad una maggior compattezza delle piume, necessaria per contrastare il contatto continuo con le polveri dei pollini. Anche il becco si presenta, rispetto alla media degli psittaciformi, più sottile, tagliente e protruso in avanti, per favorire l’approccio alla corolla dei fiori, e soprattutto meno robusto, grazie alla minor necessità di nutrirsi di alimenti duri come i semi.
Gli alimenti che in natura i pappagalli loridi prediligono sono costituiti dunque da:
1) Polline – Il polline viene prodotto dagli stami, gli organi maschili dei fiori, e sono costituiti da proteine per circa il 30%, da acidi grassi (palmitico, stearico, oleico, linoleico) per un 20%, da sali minerali (sodio, potassio, calcio), da carboidrati semplici (glucosio e fruttosio), e contengono anche vitamine B,C, ed E.
2) Nettare – Il nettare è una sostanza zuccherina che il fiore offre in “premio” ad insetti ed uccelli per farli entrare in contatto ai fini dell’impollinazione. Contiene quasi esclusivamente zuccheri (glucosio, fruttosio e saccarosio). E’ tuttavia un alimento molto povero di proteine, sali minerali e vitamine.
3) Melata – secrezione zuccherina escrementizia prodotta dalle larve delle Psille che si nutrono della linfa delle piante. Composta prevalentemente da zuccheri e sali minerali.
4) Secrezioni dell’eucalipto – le foglie e la corteccia dell’eucalipto quando subiscono danni secernono un essudato composto prevalentemente da zuccheri (in prevalenza raffinosio) e povero di proteine.
5) Larve ed insetti – fonte di proteine e grassi in quantità apprezzabile.
6) Frutta – i loridi in natura si cibano di frutta prevalentemente morbida e succosa: mango, cocco, fichi, banane.
Risulta evidente che i loridi in natura tendono ad una dieta scarsamente proteica oppure, ribaltando il concetto, mostrano di essersi adattati ad una dieta basata prevalentemente sui carboidrati. Di questa loro caratteristica l’allevatore deve tenerne conto e considerare che un apporto proteico nella dieta che si avvicini al 25% del totale può essere tollerabile nel periodo della riproduzione, ma prolungato nell’arco della vita può condurre facilmente a gravi scompensi organici: tutti gli eccessi proteici nella dieta (parliamo di percentuali superiori al 10%) dei loridi portano ad un accumulo di urati nel fegato e ad una serie di patologie che conducono alla morte del pappagallo.
La dieta dei loridi dunque deve basarsi sui nutrienti diluiti ed è altamente sconsigliabile il ricorso ai semi (contenuto proteico elevato) ed agli alimenti preparati secchi (estrusi, pellet, crocchettine). Esistono invece attualmente sul mercato ottimi alimenti a base di nettare/polline da diluire in acqua fino a raggiungere la consistenza di una pappa semiliquida. Tali alimenti costituiranno la base della corretta alimentazione dei loridi.
La frutta morbida e succosa è un altro elemento basilare: una buona macedonia di mele, pere, prugne, melone ed altra frutta nostrana (preferibilmente di stagione e biologica) rappresenta un buon complemento, ma bisognerebbe comunque non privare i pappagalli di frutta esotica (banana, cocco, mango). Poco indicati gli agrumi a causa dell’eccessivo contenuto di vitamina C. La verdura, preferibilmente a foglia verde e carnosa, insieme alla frutta costituisce il cosidetto “alimento morbido”.
La razione di “alimento secco” comunque trova spazio nella dieta in cattività dei loridi: per alimento secco si intende polline in granuli, riso e pasta bolliti, legumi, cereali germinati o ammollati nell’acqua, piccoli insetti (mangime per insettivori). Le diverse quantità da somministrare variano da specie a specie. Le percentuale di alimento secco e morbido sono riferite al peso corporeo del pappagallo:
SPECIE | ALIMENTO SECCO | ALIMENTO MORBIDO |
Trichoglossus | 10-12% | 20% |
Trichoglossus chlorolepidotus | 4% | 20% |
Trichoglossus johnstonian | 15% | 10% |
Eos | 10% | 15% |
Pseudeos | 10% | 15% |
Chalcopsitta | 5% | 20% |
Lorius | 10% | 12% |
Phigys | 1% | 25% |
Vini | 12% | 25% |
Charmosyna | 5% | 20% |
Glossopsitta | 5% | 20% |
Oreopsittacus | 10% | 20% |
Neopsittacus | 12% | 12% |
Giova certamente sottolineare quanto sia indispensabile che lori e lorichetti possano avere sempre a disposizione abbondante acqua fresca e pulita. La scrupolosa igiene di beverini, ciotole e mangiatoie rappresenta la migliore garanzia di salute e longevità per i nostri loridi.