La candidosi è un’infezione causata dalle spore fungine della Candida albicans.
La trasmissione dell’infezione avviene tramite contatto o ingestione di cibi contaminati dal fungo. La candida non si attacca facilmente e attecchisce generalmente su soggetti indeboliti, immunodepressi oppure sottoposti ad un lungo periodo di trattamento con antibiotici. E’ una malattia tipica dei nidiacei e pappagalli giovani che vengono svezzati in maniera artificiale.
I sintomi sono dimagrimento, difficoltà a deglutire, vomito, diarrea. Le mucose del gozzo e dell’esofago tendo a ricoprirsi di una patina di muco giallastro. I nidiacei infetti tendono a rovesciare la testa all’indietro. Se non curati con tempestività i soggetti colpito generalmente muoiono.
La cura consiste nella somministrazione di antibiotici ed antimicotici specifici della candida, come il ketakonazolo e la nistatina.
Igiene e pulizia dell’ambiente in cui soggiornano è la migliore prevenzione per preservare i pappagalli dalle infezioni di candidosi. Qualora si stia allevando allo stecco dei soggetti è bene sterilizzare siringhe ed attrezzature e portare ad ebollizione la pappa. Nel caso in cui sia stata diagnosticata la malattia in un allevamento è bene sterilizzare ambiente, posatoi, beverini e mangiatoie.