Le origini dei pappagalli sono legate alla più generale origine degli uccelli, che si ipotizza abbia avuto inizio durante il periodo giurassico, compreso tra i 200 ed i 140 milioni di anni fa, come derivazione dai dinosauri teropodi. Purtroppo i ritrovamenti fossili di volatili, specialmente se di piccola taglia, sono relativamente rari per oggettive difficoltà di fossilizzazione legate a dimensioni e struttura delle ossa.
L’attuale diffusione dei pappagalli nei tre principali areali (Sudamerica, Oceania, Afro-Asia) indica che i lontanissimi progenitori delle specie attuali abbiano per forza dovuto condividere un continente comune, il che ci riporta ad una datazione compresa tra i 120 e i 160 milioni di anni fa, quando il supercontinente Gondwana iniziò la sua progressiva frammentazione nel Mesozoico originando gli attuali continenti che occupano l’emisfero meridionale terrestre: Antartide, Sudamerica, Africa, India, Australia e Nuova Zelanda.
Queste considerazioni, ovviamente semplificate, ci permettono di collocare l’origine degli psittaciformi tra i 100 ed i 120 milioni di anni fa. Il tempo intercorso tra l’origine degli uccelli durante il Giurassico e l’origine dei pappagalli, ossia un periodo compreso tra i 40 ed i 50 milioni di anni, appare assolutamente sufficiente per l’evoluzione delle caratteristiche che differenziano nettamente gli psittaciformi da qualsiasi altro volatile.
I fossili più antichi di pappagalli di cui disponiamo sono purtroppo assai più recenti e localizzati quasi tutti in Europa, nel periodo in cui il clima europeo era praticamente tropicale, ossia all’inizio del Terziario: il Paleopsittacus Georgei, ritrovato in Gran Bretagna, risale a circa 40 milioni di anni fa, mentre l’Archaeopsittacus verreauxi, ritrovato in Francia, è datato intorno ai 30 milioni di anni fa. Lo Xenopsitta fejfari, ritrovato nella Repubblica Ceca ed il Bavaripsitta ballmani, ritrovato in Baviera dallo studioso Peter Ballmann sono datati intorno ai 22 milioni di anni fa.
Attualmente l’Europa è l’unico fra i cinque continenti che non presenta pappagalli autoctoni allo stato di natura. La colonizzazione da parte dei pappagalli di molte aree, fra le quali l’Europa, il Nord America e l’Antartide fu infatti seguita dalla loro scomparsa a causa di cambiamenti ambientali e climatici.
Una curiosità è rappresentata dal fatto che esseri umani e pappagalli hanno un antenato comune, che è databile tra i 310 ed i 320 milioni di anni fa.